mercoledì 27 agosto 2008

Una volta a Pesaro

Una volta a Pesaro, mi sono resa conto che lo sciopero si stendeva ugualmente ai treni. La stazione del treno era quasi deserta, c'e stato un pugno di gente che sudava nella sala d'attesa. Certa non c'era aria condizionata. Non sapevo che fare. Qualcuno mi avrebbe dovuto consigliare de quello che si deve fare quando si trova in un paese straniero durante uno sciopero del quale non si sa la durezza. Per fortuna, la edicola di giornale era sempre aperta, ho chiesto alla donna cosa succede, se tutti i treni erano soppressi ecc. Mi ha detto che la maggioranza e stata soppresa e che si deve guardare la televisione sospesa dal soffito per ottenere piu informazione. L'ha guardato ma non ho capito niente. Mi stavo lamentando della mia sfortuna di aver scelto oggi, il giorno dello sciopero nazionale della transportazione per spostarmi da un piccolo villaggio verso un grande citta a una distanza di centinaia di miglia. Ho comprato un biglietto comunque da uno di questi distributori automatici e ho trovato una sedia nella stanza d'attesa per aspettare, aspettare che cosa non lo sapevo. Faceva caldissimo e con la fatica di trascinare le mie valigie avevo fame. Mi sono comprato un cornetto di cioccolato per stimolare l'appetito e ho uscito il mio cellulare per informare mia madre della situazione. Lei ha gemito piu forte di me quand gliel'ho detta. Mi diceva che cercera della sua parte di trovare una soluzione. Ha chiamato AAA per sapere che cosa potevano fare per me dall'altro lato dell'oceano. Ho aspetto delle ore in questo arco di tempo (quasi 4 o 5 ore) un treno e venuto. Uno. Solamente uno. Alla televisione tutti i treni apparivano sulla lista con un SOPP accanto al numero del treno. Il SOPPO voleva dire soppresso. Ogni tanto una voce registrata si sentiva... "Oggi il treno.... per andare in direzione di Milano oggi, non e stato effetuato. Ci scusciamo del disagio". C'erano altri americani li che, certamente, si ostinavano a parlare inglese. Una cinese molto gentile che aspettavo tanto tempo quanto me, e una famiglia svedese che aveva l'aria molto caldo. Sudavo anche io, e non sudo quasi mai. finalement, un treno e apparso sullo schermo senza un SOPP ed e stato il mio treno, quello che mi dovevo trasportare a Bologna. Ho telefonato mia madre per informarle che il treno e venuto e che dopo tutto non avevo bisogno di prendre un taxi. Ho sopravissuto lo sciopero. Il treno, comprensibilmente, e stato molto affollato ma ho potuto trovarmi una sedia nel corridoio. Ho allineato le mie valigie contro il muro del treno per sedermi. Ogni tanto qualcuno voleva passarmi e doveva cavalcare le piccole colline di bagagli che tutti hanno lasciato nel corridoio in mancanza di spazio. Almeno un finestrino era aperto e il vento entrava nel treno cosi, per placare noi che non avevamo accesso alla climatizzazione nelle carrozze chiuse. Finalemnente, il treno e entrato nella stazione di Bologna, molte persone scendevano e per fortuna, c'e stato un ragazzo gentile che mi ha visto lottando con la mia valigia sovrapesante e mi ha aiutato a scenderla. L'ho ringraziato e poi ho cercato attraverso la folla sul binario una cassa automatica per ritirare soldi per il taxi per il hotel. Al fine, ho trovato uno, le mie bagagli mi causavano marche rosse sulle palme. Non ho mangiato niente e uno stato di sudo copriva la mia faccia. Davanti alla stazione c'e stato una coda di taxi disponibili, ho preso quello davanti ed ho mostrato al conducente l'indirizzio del hotel. Ho scelto il hotel il piu vicino all'aeroporto ma che era lontano da ogni altra cosa. Davanti al hotel c'e stato un prato. Una volta all'albergo e nella stanza, ho preso una doccia e mi sono lavati i capelli. Mi tremavano le mani per la fame, ho sceso per vedere che cosa c'era vicino all'albergo, ho trovato niente dunque ho optato per mangiare nel ristorante alberghiero. Molto caro per un cibo cosi mediocre ma non avevo altra opzione. Ho guardato la televisione prima di coricarmi, mettendo la viligia per le quattro di mattina.

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